Che cos’è l’EdgeRank?

di | Novembre 15, 2018

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Vi siete mai chiesti perché, su migliaia di “amici”, compaiano i post di più o meno le stesse persone sulla vostra bacheca?

Facebook è un ambiente “always-on” sempre operativo: basti pensare che in Italia si passano 4 ore e 28 minuti ogni giorno su internet e ben 2 ore e 30 minuti sono dedicati all’utilizzo dei social network.

Gli utenti di Facebook, inoltre, passano il 40% del loro tempo nella newsfeed e il 96% dei fan non ritorna alla fanpage di un brand dopo un engagement iniziale.

L’algoritmo che Facebook usa per determinare la visibilità di un post sulla newsfeed degli amici o dei fan si chiama EdgeRank e fu reso pubblico da Facebook nel 2010.

La prima cosa che qualcuno vede quando accede a Facebook è la newsfeed. Questo è un riassunto di quello che sta accadendo di recente nella cerchia degli amici/fan.

Ogni azione che i nostri amici/fan postano ha un potenziale di interesse nella newsfeed. Facebook chiama queste azioni edge. Ciò significa che ogni volta che un nostro amico posta un aggiornamento di stato, commenta un altro post, inserisce un tag in una foto o si unisce ad una fanpage, genera un edge, e la storia di quell’edge potrebbe comparire nella newsfeed personale dell’utente.

Sarebbe opprimente se la newsfeed mostrasse tutte le possibili storie dai nostri amici! Così Facebook ha creato questo algoritmo per prevedere quanto interessante ogni storia possa essere per l’utente. L’EdgeRank si collega a questi edge e filtra la newsfeed di ciascun utente per far visualizzare solo le storie “top-ranked” per quel particolare utente.

“EdgeRank è come un rating: è invisibile, è importante, è unico per ogni utente, e nessuno diverso da Facebook conosce sa esattamente come funziona.”

Gli “ingredienti” che compongono questo algoritmo sono tre:

  • Affinity Score (punteggio di affinità): misura la relazione tra l’utente e il creatore del contenuto. Più è forte la relazione (amici in comune, like o reazioni ai post, commenti etc), più nella newsfeed dell’utente appariranno i post. Inoltre, è a “senso unico” nel senso che l’interesse che facebook riconosce verso un mio amico non è lo stesso che questo amico può avere verso di me.
  • Edge Weight (peso dell’edge): tipologie di contenuti differenti hanno pesi differenti. Post con molti commenti hanno un peso maggiore e più alta probabilità di apparire nella newsfeed rispetto a post simili con semplici like, a cui viene attribuito un peso inferiore.

I generatori di engagement, infatti, sono in ordine decrescente: 1) foto/video; 2) link; 3) testi.

  • Time Decay (tempo di decadimento): vale la regola di contemporaneità presente in ogni tipo di comunicazione. Più un post è vecchio, meno ha speranza di restare nella newsfeed di un utente.

Detto ciò purtroppo devo farvi un’amara confessione: chi vi dice che si può controllare l’EdgeRank vi sta giocando un brutto scherzo. Non è possibile controllare questo indicatore!

È possibile invece misurare il punteggio dei post con appositi strumenti di analisi su facebook o capire al meglio le dinamiche della nostra community di fan e creare contenuti adatti, con apposite strategie di engagement, per migliorarne i risultati, ma non esiste un “punteggio generale EdgeRank” perché ogni fan ha un diverso punteggio di affinità con la pagina.

“É difficile da ingannare un algoritmo a pensare che il contenuto è interessante. È molto più facile riscrivere il contenuto in modo che i fan lasciano più Mi piace e commenti.”

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